Delitto al tramonto

RUGGERO GRIMALDESCHI

 

 

 

 

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Delitto al tramonto (Morte di un commissario di polizia)

Demetra, maggio 2001 - Verona

Pagine 158       € 5,11    (non più in commercio)

 

Il primo romanzo che mi è stato pubblicato (non il primo che ho scritto). Un'emozione indescrivibile per una persona che aveva sognato di diventare uno scrittore quasi trent'anni prima. Che per seguire questa vocazione aveva preso una drastica decisione, lasciando a metà gli studi di Chimica portati avanti sino a quel momento senza lode né infamia, per abbracciare quelli di Storia Contemporanea, più consoni alla sua inclinazione naturale, presso il Cesare Alfieri di Firenze. Che per le strane vicissitudini della vita era poi finito a fare tutt'altre cose, cose non amate ma neppure disprezzate, in quanto necessarie per vivere e far fronte alle responsabilità economiche assunte quando aveva deciso, giovanissimo, di metter su famiglia. Un sogno che sembrava essere svanito tra le nebbie delle velleità e delle speranze giovanili, una vocazione che sembrava essere annegata nelle paludi della routine quotidiana e che poi, invece, tornava a farsi viva, prepotente, incontenibile, di fronte al volantino di una nota casa editrice che - una volta tanto - bandiva un concorso per nuovi scrittori. Un volantino visto per puro caso, che ancora conservo e che ha segnato una svolta decisiva nella mia vita, facendomi ritrovare quella tensione ideale, quell'anelito verso traguardi cui credevo di avere rinunciato per sempre. "Nuovi scrittori italiani cercansi" recitava quel foglio, con uno scanzonato linguaggio da inserzione economica. Scrittori per una nuova collana di gialli denominata Omicidi quotidiani: si cominciava con dieci autori, selezionati da un comitato di lettori tra coloro che avrebbero spedito entro quattro mesi un romanzo che avesse rispettato una densa gliglia, rigidamente imposta: 150 pagine al massimo, lieto fine, messaggio positivo e così via. Oggi rifiuterei simili condizioni, ma quella era la prima chance che mi veniva offerta dopo ventotto anni per uscire dall'anonimato... Scrissi il romanzo in un paio di mesi, a tarda sera, nell'estate del 2000. Feci il pacco e... via! l'avventura era cominciata. Rimasi in attesa, trepidante, ma il tempo per ricevere l'eventuale comunicazione era già scaduto da due mesi. Deluso, cominciavo già a mettermi l'animo in pace, quando una sera, rientrando in casa, trovai un messaggio nella segreteria telefonica: "E' la casa editrice Demetra. Volevamo comunicare al signor Grimaldeschi che il suo romanzo è stato selezionato per essere pubblicato. La preghiamo di contattarci al numero..." Poche volte, nella vita, ho provato una felicità così grande: credo che continuai ad urlare a saltare di gioia per diversi minuti, fermandomi solo per riascoltare, di tanto in tanto, il messaggio, come per sincerarmi che non stessi sognando. Lo conservo tuttora, nel disco fisso del mio computer. Poi, mi venne spiegato che il ritardo era dovuto all'alto numero di opere ricevute, quasi quattrocento: un dato che contribuiva ad inorgoglirmi ancora di più.

L'editore tirò 4.000 copie del romanzo che, con 2.273 vendite, fu il bestseller della collana. Un risultato che può essere considerato eccezionale per un autore esordiente che poteva contare solo su 38 punti di vendita in tutta Italia, tanti quante erano le librerie della Demetra (oggi diventate "Giunti al Punto"), unica distributrice dell'opera sul territorio nazionale.

Quanto al romanzo, non c'è molto da dire: è un giallo puro, come richiesto, con in più una storia d'amore un po' tormentata, ma dal lieto fine, anche questo come richiesto. Si tratta di un'indagine su un delitto di undici anni prima - delitto per il quale esiste già un reo confesso (un cold case, quindi, come si direbbe oggi) - indagine che un giovane decide di condurre in silenzio in una cittadina di provincia dell'Italia centrale, partendo da alcuni particolari che non lo convincono. Alla fine riuscirà a scoprire il vero colpevole, non prima però di aver portato alla superficie  anche un sottofondo di scandali e di corruzione che avevano ammorbato la vita della cittadina in quegli anni. 

 
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