Un anno all'ombra del Mangia

RUGGERO GRIMALDESCHI

 

 

 

 

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Fate un salto indietro di quarant'anni, alla vigilia della "contestazione" e dell'epoca dei capelloni. Con la fantasia, chi quell'epoca non l'ha vissuta; con la memoria, chi invece era giovane o già maturo. Poi, calatevi nell'atmosfera provinciale di una città come Siena, la città del Palio e delle scazzottate tra contradaioli, la città del "posto al Monte", la città capoluogo della provincia più rossa d'Italia dove però le convenzioni borghesi sono più rispettate che in qualsiasi altro luogo e il perbenismo regna sovrano. 

 Poi, immaginate che in quell'epoca e in un posto simile capiti un giovane ribelle ed anticonformista, autonomo, che con il suo comportamento e le sue idee va contro tutti gli schemi politici e morali dominanti, ed avrete un'idea di ciò che vi potrete aspettare da un romanzo come questo. Anche perché la personalità spiccata ed affascinante del giovane si coniuga con un aspetto esteriore di straordinaria bellezza: una miscela di seduzione, insomma, capace di scatenare in breve tempo le fantasie più morbose e i desideri repressi di una fetta consistente della popolazione femminile della città, mettendone a nudo l'ipocrisia e le miserie morali. 

 La permanenza a Siena del misterioso adone non raggiungerà la durata di un anno. Ma questo limitato lasso di tempo sarà più che sufficiente per sconvolgere la vita della città a causa di uno scandalo in cui il ragazzo si troverà coinvolto, una vicenda dai risvolti gialli che lo porterà - addirittura - sotto i riflettori della ribalta nazionale.  

           

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